Cassandra

“Ero solo Cassandra, per tutti, un nome senza possibilità di essere scambiato per un altro, senza vezzeggiativi o diminutivi, unico fra tutte le ragazze del paese. Così crebbi con questo peso nel cuore e crebbi con la consapevolezza di un destino che prima o poi mi avrebbe mostrato tutto il suo drammatico volto.” ‘Può un nome condizionare la vita di una donna e diventare il suo destino? Questo è quanto accaduto a Cassandra Politi, la bellissima giovane costretta a sposare il barone Cesare Iudica di Baulì, alla fine dell'Ottocento, in un paese siciliano della provincia siracusana. Storia fosca la definì Luigi Capuana, che se ne occupò in un racconto molto controverso, denunciando la condizione della donna siciliana. La vicenda si svolge attraverso le pagine diaristiche di Cassandra: fatti, personaggi, incubi, sogni si susseguono al ritmo frenetico di danze e percussioni, nella mente di una donna che rivendica la propria femminilità in una società totalmente maschilista. Le musiche inedite, le letture evocative, le liriche rivelatrici, le coreografie furenti, condurranno lo spettatore nel turbinio delle emozioni che dominano tutta questa reale vicenda, costringendolo a dubitare delle proprie convinzioni ed a modificare le proprie posizioni nel corso della storia. Come Cassandra , profetessa mai ascoltata, così la voce di Cassandra Politi rivendica il suo diritto ad essere udita, anche perché nel suo grido di dolore e di denuncia si possono avvertire distintamente le voci soffocate di tante donne della nostra terra.