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Colapesce
La leggenda sull'isola
Presentazione
Pitrè definì la leggenda di Colapesce tra le più narrate di tutti i tempi. Storici, poeti, letterati, teologi, incantati dalla potenza evocativa di questa storia e dalla sua suggestione sonora e malinconica, la tramandarono per secoli. Il mare e il suo in-canto, Cola e la sua cieca passione, la madre ed il suo segreto dolore: sono gli affascinanti protagonisti. Raccontare quindi la storia di Colapesce, come la biografia di un grande nuotatore, privando il protagonista di ogni aspetto fantastico, sarebbe interessante, ma distruggerebbe le sue epiche gesta, ormai appartenenti al Mito. E l’uomo si sa, ha bisogno del Mito per crescere e progredire. Ridurla ad una ingenua fiaba, invece , la priverebbe della grande ricchezza di spunti riflessivi, legati all’animo umano, che la storia contiene. Era necessario pertanto che i due punti di vista si intrecciassero e rincorressero, potenziando a vicenda la forza evocativa, che ciascuna visione contiene. Ecco che quindi la storia di un villaggio di pescatori in una Sicilia di fine ‘800, in cui l’annessione al Regno d’Italia, le delusioni e le speranze, la povertà di molti e la capacità imprenditoriale di pochi, diventano il contesto ideale per raccontare l’atto eroico di un giovane uomo, “ figlio del mare”, che s’immola per sorreggere la sua terra. Ma il trentennio siciliano che va dal 1860 al 1890 è anche ricco di tradizione musicale, teatrale e folcloristica di grande ricchezza e colore. Le cialome dei tonnaroti, le litanie delle donne rimaste a terra, i racconti dei pupari che incantano piccini e grandi con storie fantastiche, come appunto la leggenda di Colapesce, sono l’affascinante colonna sonora di questa narrazione. Ed infine, la location: un Forte che per la sua ineguagliabile posizione, può diventare prigione o porto sicuro, punto di luce nella notte buia, grazie al faro svettante sulla cima, o altezza a strapiombo sul mare ammaliante e pericolosa. Ogni quadro di questa storia è un piccolo spettacolo in sé, che incastonato in angoli di un’isola dalla bellezza impareggiabile e condotto da attori, musicisti e cantanti, personaggi di una leggenda che si è fatta storia, emana suoni , visioni e racconti di grande incanto.
Galleria
Rassegna stampa
La leggenda di Colapesce rivive a Portopalo di Capo Passero
da palermo.repubblica.it
“Abbiamo realizzato un sogno, ma ad emozionarci ancor di più sono stati gli occhi commossi del pubblico”. Sono le parole di Gisella Calì, regista e autrice di “Colapesce, la leggenda sull’isola”, la performance che ha debuttato sabato nella Fortezza Spagnola sull’isola di Capo Passero a Portopalo. È la storia di un villaggio di pescatori in una Sicilia di fine ‘800, in cui l’annessione al Regno d’Italia, le delusioni e le speranze, la povertà di molti e la capacità imprenditoriale di pochi, diventano il contesto ideale per raccontare l’atto eroico di un giovane uomo, Nino, il “figlio del mare”, che s’immola per sorreggere la sua terra. “Un progetto al quale lavoro da quasi due anni - ha raccontato la regista, Gisella Calì - raccogliendo informazioni sulle tonnare di Sicilia, su usi, costumi e cialome. [...]
La leggenda di Colapesce rivive a Portopalo di Capo Passero
da Siracusanews.it
Una iniziativa culturale strepitosa in un luogo straordinario – ha aggiunto Corrado Bonfanti -, dobbiamo riuscire a raccontare la nostra terra, dobbiamo emozionare, creare suggestioni: è questo quello che vuole il turista appassionato di bellezza e cultura. È questa la direzione giusta [...]